http://www.reginamundi.info/ Cappella Virtuale

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San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia; sii tu nostro sostegno contro la perfidia e le insidie del diavolo; che Dio eserciti il suo dominio su di lui, te ne preghiamo supplichevoli; e tu, o Principe della milizia celeste, con la potenza divina, ricaccia nell'inferno satana e gli altri spiriti maligni i quali errano nel mondo per perdere le anime. AMEN. Clicca su S.Michele A .>>> e vai alla Cappella virtuale Reginamundi.info

mercoledì 24 dicembre 2014

AUGURI & pace in terra a... TUTTI GLI UOMINI DI BUONA VOLONTA'

C’erano in quella regione alcuni pastori [...]. 

Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l’angelo disse loro: 

«Non temete, ecco, vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». 

E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva: 

«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama».

                              BUON NATALE | MERRY CHRISTMAS


                                              GIULIANO



mercoledì 17 dicembre 2014

Un comandamento implica un comandante e un comandato. I comandamenti divini esprimono la verità dell'uomo...

Secondo verità

by Berlicche
Un comandamento implica un comandante e un comandato. I comandamenti divini esprimono la verità dell'uomo. Ma l'uomo vuole essere il comandante di se stesso; mancando della stoffa, si sottomette ad una legge che più è fatta da uomini più diventa inumana.
La verità diventa quello che voglio io. Per cui quei talebani erano convinti di agire secondo verità, che sia vero e giusto massacrare i bambini del nemico. Non ti fai ammazzare per qualcosa che non pensi sia vero.
Il vero comandamento è infranto. Ognuno urla i suoi ordini, e chi non obbedisce ciecamente si interroga.
E' la stessa drammatica domanda di Pilato: "Cos'è la verità"?

O la verità la conosci come conosci un amico, in una via che percorri, in una vita, o è troppo terribile. Terribile è la verità per l'uomo che si pensa da solo.
"Dire, agire secondo verità". La Verità non è più una lista di precetti, una legge che si deve rispettare: per noi ha un nome.

Questa è l'immensa distanza tra qualsiasi religione e il cristianesimo. Se la Verità non si è fatta carne da incontrare, l'uomo è troppo piccolo per poterla trovare e seguire.
Ma sì, si è fatta carne. Ed è venuta ad abitare in mezzo a noi.

Standing in the Light

domenica 30 novembre 2014

Fiabe cinesi e orientali "Paradiso e inferno sono nelle tue mani"

INFERNO E PARADISO PER I CINESI 
 
 www.frateindovino.euC’era una volta un mandarino cinese che, giunto al momento di passare a miglior vita, chiese ed ottenne di poter visitare le due dimore eterne: l’Inferno e il Paradiso. Fu accompagnato così al soggiorno dei dannati e vide un immenso prato verde disseminato di tavole imbandite, al centro delle quali svettavano vassoi colmi di riso; e attorno alle mense i dannati, forniti dei tradizionali bastoncini che i cinesi usano per mangiare. Solo che qui erano lunghi due metri e potevano essere impugnati soltanto alle estremità. Se usati con molta accortezza, potevano permettere di racimolare qualche acino di riso, ma portarlo poi alla bocca era un’impresa impossibile. Così i commensali, affamati, disperati, furibondi gli uni contro gli altri, erano condannati a dibattersi nell’eterno tormento dei morsi della fame, pur in mezzo a tanto ben di Dio. Colpito da quello spettacolo di rabbiosa inedia nell’abbondanza, il mandarino proseguì il suo viaggio ed arrivò nel soggiorno dei beati. Anche qui un immenso prato verde disseminato di tavole imbandite, con al centro grandi vassoi colmi di riso. Attorno alle mense, anche i beati avevano in mano bastoncini lunghi due metri, che si potevano impugnare solo alle estremità. Ma qui ogni commensale, anziché affannarsi in contorcimenti indicibili per imboccare se stesso, con estrema naturalezza, offriva il cibo al commensale che gli stava di fronte. Così tutti potevano mangiare a sazietà, davvero beati, in un’atmosfera di perenne amore. 
 (Da una novella cinese)

venerdì 28 novembre 2014

Web sul blog: L'inferno dei viventi



"L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio." 
Italo Calvino
Tratto da | Le città invisibili di Italo Calvino

martedì 25 novembre 2014

Superbia

Ecco il lavoro che compie Satana!

La disonestà.


Il peccato, proprio dell'Angelo, è la superbia; infatti per superbia i ribelli del Cielo furono precipitati nell'inferno. Il peccato, proprio dell'uomo, è la disonestà, poiché il corpo umano tende di continuo ai cattivi piaceri.
Il demonio è consapevole della fragilità umana; sa per esperienza che una cattiva immaginazione, un ricordo, uno sguardo, una libertà di tatto, una cosa insignificante, può accendere l'impura passione e far peccare.- Stando così le cose, il nemico delle anime non si dà pace se non riesce a far commettere disonestà. Sa bene il demonio che la purezza è il più grande tesoro delle anime, che grande premio è riservato ai cuori puri; perciò mette in atto tutte le insidie per fare prevaricare anche le persone più vicine a Dio. Gode quando il corpo umano è profanato dall'impurità, poiché sa che il corpo è tempio dello Spirito Santo. È bene conoscere dunque le arti del maligno per non cadere in questo peccato.
Il sesto ed il nono Comandamento. Iddio ha dato due comandamenti: «Non commettere atti impuri», cioè portare il massimo rispetto al proprio corpo ed a quello degli altri, e « Non desiderare la persona di altri », cioè tenere lontani i cattivi desideri.
Il demonio, sapendo che il corpo facilmente s'infiamma d'impurità, va spesso a soffiare, non materialmente, ma spiritualmente. Conosce le ore in cui il corpo è più disposto a peccare e le circostanze particolari che lo commuovono e senza troppa fatica tende il laccio. Il tempo più adatto alla tentazione è: la mattina prima dell'alzata da letto, la sera quando si va a riposo ed il pomeriggio nelle prime ore dopo il pranzo. È questo il tempo in cui il demonio fa più strage.
La solitudine.
Il peccato impuro fa vergogna; si suole commettere nella solitudine, per sfuggire allo sguardo altrui.
Ecco in quella camera, in quella campagna, in quel luogo solitario ... un povero figlio di Adamo. È solo; attende a qualche leggero lavoro oppure è in ozio. Il demonio coglie l'occasione. Presenta alla fantasia delle immagini provocanti ... cose viste e udite. Il corpo si disturba. - Ebbene, fa pensare il demonio, perché non metti in atto ciò che pensi? Nessuno ti vede! - Si dovrebbe rispondere: Nessuno mi vede? E non c'è Dio qui presente? E non mi vede l'Angelo Custode? Come oserei fare davanti a Dio quello che non farei davanti agli altri? - Se l'anima non è pronta a pregare, a cercare un'onesta compagnia per distrarsi ... subito cede alla tentazione. Il demonio allora se ne ride! - Sei caduta, o anima! Vedrai quante altre volte ti farò cadere! Sei sulla via della perdizione eterna! Un giorno mi farai compagnia nell'inferno! Sapessi quanti si trovano già negli abissi infernali per l'impurità!
L'ozio.
Diceva S. Giovanni Bosco ai suoi giovani: Non state mai in ozio! Fate in modo che il demonio vi trovi sempre occupati! Se state in ozio, verrà il demonio a farvi lavorare! -
Quando si sta in ozio, è facile essere tentati e cadere. Il demonio non riesce a vincere facilmente chi è applicato a lavori pesanti o seri. Quando la mente è occupata, raramente fa breccia il tentativo del nemico spirituale.
La cattiva compagnia.
Il demonio è brutto assai. Se si presentasse in forma umana e dicesse a qualcuno: Pecca d'impurità! - forse nessuno oserebbe peccare. Conoscendo ciò, egli si serve dei suoi aiutanti, i quali fanno benissimo le sue parti.
Servi del demonio impuro sono i cattivi compagni, che si avvicinano con la scusa della parentela, dell'amicizia e della convenienza. Ecco un'anima pura! Le si avvicina una persona amica, la quale ha nel cuore l'impurità. Il demonio mette in mente a costei di fare un discorso disonesto ... poi fa dare un cattivo suggerimento ... poi una forte provocazione. L'anima è caduta. Il cacciatore infernale ha ottenuto il suo scopo.
Il fidanzamento è necessario al matrimonio. Il demonio impuro sta in agguato contro i fidanzati, perché comprende la delicata situazione. In un attimo di poca vigilanza, in un momento di trascuratezza da parte dei parenti, il terribile cacciatore di anime getta nel fango due gigli.
Il cuore dell'uomo è debole; il cuore della donna è debolissimo. Il demonio provoca un incontro ... una visita ... fa scambiare un sorriso ... lavora nella fantasia; alla fine, dà un potente assalto e trascina all'impurità. Se si fosse più vigilanti contro le insidie diaboliche, quanti peccati si eviterebbero, quante lacrime di meno si verserebbero, quante anime sfuggirebbero all'eterna dannazione!
I libri.
Iddio dà delle attitudini speciali. Uomini e donne, dotati d'intelligenza particolare, riescono a comporre libri. Si dovrebbe trafficare in bene il talento ricevuto da Dio.
Sapendo il demonio il male che il libro cattivo produce, suggerisce nella mente a qualche scrittore: Vuoi guadagnare denaro? Desideri che i tuoi scritti siano letti? Componi un romanzo pornografico! Tratta argomenti impuri! Rappresenta al vivo la disonestà! Vedrai come circolerà il tuo libro! Ti aiuterò io nella diffusione!
L'infelice scrittore mette su un romanzo; vi riversa l'impurità che ha nel cuore. Il nuovo libro è letto con avidità; le passioni sono accarezzate; giovanotti, signorine ed anche adulti ... dopo aver letto le pagine di fango, raccontano ad altri le impressioni ricevute; altri ancora s'invogliano a leggere il romanzaccio. Quanta strage! Il demonio impuro raccoglie messe abbandonate.
Povere anime, redente dal Sangue di Gesù Cristo, non vi accorgete che Satana vi trascina alla perdizione?
Se qualcuno, sentendo il rimorso della cattiva lettura, pensa di distruggere il cattivo romanzo, subito il demonio suggerisce: Vorresti bruciare quel libro? Ma perché? Hai speso tanto denaro per procurartelo! Invece di bruciarlo, conservalo e non lo leggerai! - Conservarlo? L'anima non si accorge dell'inganno. Il demonio non dorme; sa che quel romanzo lo aiuta a rovinare i cuori e perciò sta in agguato. Il libro conservato oggi, domani sarà letto da qualche altro della famiglia; in momento opportuno lo farà riprendere a chi l'aveva conservato. Ecco il lavoro che compie Satana! Un libro cattivo è un demonio impuro in attività. Giustamente diceva uno di santa vita: Ogni libro immorale che si distrugge, è un demonio che si ricaccia nell'inferno! -
I divertimenti mondani.
Il mondo è un ammasso d'iniquità; i demoni impuri ad eserciti vagano per rapire il giglio della purezza agl'innocenti e per fare moltiplicare le disonestà ai depravati. Si può dire che nel mondo tutto concorre ad aiutare l'opera diabolica.
Quello che il diavolo fa con lo scrittore del romanzo pornografico, lo fa pure con i giornalisti immorali, con i produttori di pellicole invereconde, con gli artisti teatrali, con i proprietari delle case di peccato, con i sostenitori di sale da ballo, ecc.... Il demonio suggerisce: Mettete su questi divertimenti! Il pubblico accorrerà numeroso! Guadagnerete molto denaro! Date a tutti il pascolo del piacere passionale!
Chi può misurare le disonestà che commettono - gli spettatori di un film scandaloso o di un varietà? Chi può contare le anime che perdono la purezza in certe sale da ballo? Chi è capace di numerare le vittime delle impurità nella stagione dei bagni? Tanto male si compie perché i demoni impuri accorrono numerosi in questi luoghi. Oh! se si potessero vedere con gli occhi del corpo i diavoli che assediano i luoghi dei divertimenti profani, forse tutti gli spettatori scapperebbero! Giustamente dice Gesù: Guai al mondo per i suoi scandali! -
Il matrimonio.
L'ultimo dei Sacramenti è il matrimonio. In virtù di questo Sacramento, Iddio dà all'uomo ed alla donna la grazia di convivere santamente e di educare cristianamente i figliuoli. Nello stato matrimoniale c'è pure da osservare la virtù della purezza e chi non l'osserva secondo la legge prescritta da Dio, pecca gravemente. Il demonio dell'impurità lavora molto su questo argomento, per privare gli sposi delle grazie divine e per rovinarli eternamente. La Santa Chiesa, consapevole di ciò, quando benedice i novelli sposi, rivolge al Signore questa preghiera per la donna: O Dio, che col potere della tua virtù hai fatto il tutto dal nulla, concedici che il demonio, autore di prevaricazione, non rubi a questa donna nessuno dei suoi atti!




venerdì 21 novembre 2014

Di che si lamentano! Quindi, di che ti lamenti?

Le nuovissime lettere di Berlicche – LVI – Di che si lamentano?

by Berliccheinferno
Caro Malacoda,
che c'è di strano che l'anima del tuo protetto che, grazie solamente ai miei consigli, sei riuscito a trascinare quaggiù, abbia protestato e strepitato tutto il tempo?
Non ti devi sentire deluso che il tuo lavoro non sia riconosciuto.
Sì, lo so, anni e anni a convincerli che possono fare quello che vogliono, a renderli dei cinici egoisti, a spiegare loro che possono sfruttare gli altri a loro piacimento e poi, non appena capiscono che stiamo applicando a loro la stessa medicina, urlano e si dimenano come fosse una novità.
La verità è che sono dei viziati e degli irriconoscenti. Abbiamo fatto in maniera che si tenessero lontano dal Nemico-che-sta-Lassù il più possibile, d'accordo, ma non è che li abbiamo costretti. Tutto giocato con fair play: non erano obbligati a credere a noi, potevano tornare piagnucolando da quel Nemico che disprezzavano e dai suoi scagnozzi in qualsiasi momento. Erano avvertiti di cosa sarebbe successo loro, e Lassù sarebbero stati più che contenti di riaccoglierli, qualunque malvagità avessero potuto intraprendere in precedenza.
Diglielo pure, mentri li scarichi nella melma bollente: "Hai sempre detto che non sopportavi quelli che credevano nel Nemico Lassù e volevi starne il più lontano possibile, ed ora hai esattamente quello che chiedevi: ti assicuro che quaggiù di quelle credenze che reputavi assurde, tipo misericordia, perdòno, verità e via andare, non ne troverai nessunissima traccia. Portarti altrove sarebbe stato violare le tue scelte e la tua libertà.
Quindi, di che ti lamenti?"
tuo zio Berlicche.

venerdì 14 novembre 2014

Liberamente ispirato a Le lettere di Berlicche di C. S. Lewis...

Illudere per dannare

DI ANDREAS HOFER
berlicche
(liberamente ispirato a Le lettere di Berlicche di C. S. Lewis)
Mio caro Malacoda,
devo ammettere che il tuo ultimo resoconto, al netto delle solite balordaggini, delinea un quadro oltremodo soddisfacente. Prendo atto, finalmente, di qualche progresso. La confusione regna sovrana nel campo del Nemico. Me ne compiaccio.
Continua a leggere


venerdì 7 novembre 2014

La tattica di Satana per arrestare il tuo cammino spirituale

La tattica di Satana per arrestare il tuo cammino spirituale - Don Vincenzo Carone
La strategia di satana è questa: vuole convincerti a interrompere periodicamente la successione delle opere buone. Prima di spingerti verso il peccato, deve distaccarti da Dio, e per distaccarti da Dio deve assonnare la preghiera, la prudenza e l´esercizio delle virtù cristiane. Con ostinazione caparbia satana ti presenta le tentazioni della carne, specialmente la golosità, la pigrizia e la lussuria. Quando riesce a scardinare la tua volontà decisa, tu cominci a pregare distrattamente, la Messa diventa una presenza passiva e la comunione un pezzettino di pane qualsiasi. Cominciano cosi a riaffiorare le antiche fragilità come per es. la critica, la mormorazione, il perdere tempo, la pigrizia, la gelosia, l´invidia, l´avidità degli sguardi, il risveglio delle passioni, e soprattutto comincia a rivivere il tuo amor proprio. Per un certo tempo determinato della tua resistenza le fragilità si manifestano in forma quasi impercettibile, ma costante, per cui non ti rendi minimamente conto che stai perdendo colpi nella perseveranza nel bene. Siccome sono piccolissime cose quasi impercettibili, hai l´impressione che si tratti di bagatelle: distrazioni volontarie nella preghiera (quelle involontarie non invalidano al preghiera), preoccupazioni inutili, leggerezza nel guardare persone che ti richiamano il piacere della carne senza che siano tentazioni vere e proprie, raffinatezza nel cibo, sonno prolungato, facile linguaggio a sproposito, eleganza nel vestire, esuberanza nel comportamento, scambio di simpatia con persone che non ti trasmettono certamente le virtù cristiane, svogliatezza, apatia e fredda apertura a tutto quello che ti piace. Per lungo tempo non ti rendi conto che queste cose impercettibili stanno sgretolando la tua vita spirituale. Per tutti noi è piacevole scivolare in questo mondo dove le fragilità sono tante, satana però le confeziona a piccole dosi. La preghiera debole e distratta risveglia lentamente quelle passioni contro le quali hai combattuto con coraggio e determinazione, l´amore a Dio e al prossimo va spegnendosi lentissimamente. L´ira contro chi t fa del male diventa istintiva e violenta, la concupiscenza appare sempre più naturale e sempre meno da condannare. Se non vuoi cadere in questa trappola devi conservare il ritmo della preghiera giornaliera, la meditazione contemplata fatta sempre bene e l´esercizio delle virtù cristiane. Persevererai fino alla fine nell´amore a Dio e al prossimo, e vivrai sempre sereno e nella gioia, non andrai mai più indietro, non andrai più avanti, andrai in alto verso il Cielo dove Qualcuno ti aspetta. Riflessioni di Don Vincenzo Carone.

domenica 2 novembre 2014

L’ossessione del diavolo II^

L'ossessione del diavolo


Papa Francesco ne ha riparlato nei giorni scorsi. Un problema molto serio che oggi si tende a relegare nell'ignoranza o nel folklore. Ma non è così



«Possente, incoercibile, è la forza delle cose che non sono». Così scriveva l’evoluzionista eruditissimo Arturo Graf aprendo il suo celebre libro dedicato al diavolo.



di Franco Cardini

Prima di lui, e ancor più forse dopo, moltissimi letterati e/o studiosi – per tacer dei musicisti e dei pittori – avrebbero dedicato al Signore delle Tenebre le loro fatiche.
Come avrebbero fatto mai, senza il diavolo, Dante, Marlowe, Goethe, Gounod, Dostoevskij, Musorgskij, Bulgakov e Papini? E come avrebbe fatto il cinema, da Alan Parker a Roman Polanski? Oggi, poi, il diavolo è diventato perfino un agente di vendita di un giro consumistico immenso che dalla musica va alla gadgettistica.
Papa Francesco l’altro ieri, nell’omelia mattutina a Santa Marta, è tornato a parlare del diavolo. È poi così strano? I laicisti sono gente strana: sollecitano il colloquio con i cattolici, eppure sanno bene che si tratta di gente squilibrata, che crede non solo in Dio – questa favola medievale ritagliata nell’ignoranza, nella superstizione, nella paura… – ma anche nella resurrezione dei corpi fisici alla fine dei tempi e nel fatto che basta che un tizio a ciò abilitato, fosse anche il più incallito dei peccatori, pronunzi quattro parole rituali su un pezzetto di pane azzimo e quello si trasforma magicamente nella carne e nel sangue di Dio (perché Dio è divino ma anche un corpo umano: valli a capire, quei matti). E allora, se accettate senza batter ciglio assurdità del genere e fingete anche di rispettarli, razza d’ipocriti che siete, vi meravigliate e vi scandalizzate poi se un vecchietto ex-peronista parla anche del diavolo?
Scherzi a parte, il problema è serio, la dimensione del “diabolico”, o quella (non esattamente la stessa cosa) del “demonico”, può sembrar problematica da affrontare dal punto di vista religioso: eppure, per paradossale che sia, è molto seria. Sia dal punto di vista delle religioni abramitiche, a carattere storico e trascendente, sia di quelle cosiddette “naturali”, a carattere mitico e immanente.
Del resto, anche nel mondo cristiano in genere, cattolico in particolare, si tende a considerare tutto quel che riguarda tale argomento come qualcosa di correlato piuttosto a tradizioni desuete, o alla psicanalisi, o al folklore quando non sic et simpliciter alla superstizione. Un malinteso atteggiamento del genere è purtroppo tanto più diffuso quanto più culturalmente elevato è l’ambiente dei credenti: in ciò, sembra che la tendenza a “razionalizzare” la teologia sia frequente e diffusa. Il che non manca di determinare un pericolosissimo corto circuito rispetto invece al fenomeno del dilagante demonismo se non addirittura satanismo di ritorno in molti strati, soprattutto giovanili, della nostra società: un fenomeno che dovrebbe preoccupare se non altro per le sue connessioni sia con lo spaccio e l’uso della droga, sia con vari tipi di criminalità.
Per fortuna, a livello storico ci si comporta diversamente. Lo dimostra un convegno medievistico tenutosi di recente a Todi, gli Atti del quale sono stati di recente raccolti in un corposo volume dal titolo Il diavolo nel medioevo (Spoleto, Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo, pp.626, s.i.p.). Per adeguatamente qualificare questo grosso e importante libro, basti il tener presente che esso è aperto da uno scritto di un autentico illustre Maestro dei nostri studi, lo storico della filosofia medievale Tullio Gregory, autore a sua volta di una finissima monografia dal titolo Principe di questo mondo. Il diavolo in Occidente, edita da Laterza.
Intendiamoci. Contrariamente a quel che si crede, il mondo medievale non era affatto “ossessionato” dalla presenza e dalla figura del demonio: il nostro tempo lo è di gran lunga di più. La differenza è che nella cultura medievale il diavolo trovava un suo posto preciso nell’economia della realtà, laddove egli oscilla oggi tra il negativismo che tocca talvolta punte d’isterìa e un fideismo che non indietreggia dinanzi a nulla: nemmeno al ridicolo o, tragico rovesco della medaglia, al delitto.
Qualcuno ha sostenuto che il capolavoro del diavolo nell’età moderna è stato quello di convincere tutti che la fede nella sua non-esistenza sia non solo razionale e “ragionevole”, bensì obbligatoria.
Il diavolo nel medioevo studia anzitutto una realtà effettiva e al tempo stesso incorporea, dunque di per sé immateriale, ma dotata comunque di poteri che la scienza del tempo razionalmente studiava e delimitava. E qui bisogna far attenzione: la scienza non è solo quella contemporanea, dinanzi alla quale tutti i sistemi scientifici precedenti debbono venir considerati come “pseudoscienze”. Si chiama scienza qualsiasi forma di sapere coerentemente fondato su propri presupposti e criticamente sviluppato: è poi ovvio che presupposti e sviluppi possono essere, nel tempo, venir superati e abbandonati, ma ciò non autorizza a parlare di quelle delle età passate come di “pseudoscienze”.
La scienza fisica e cosmologica antica e medievale fondata sui quattro elementi empedoclei oltre alla Quintessenza e sul sistema geocentrico tolemaico, è stata scienza corretta finché la si è sviluppata senza che si presentassero ragioni per modificarne i dati: solo da allora il continuar ad usare convinzioni e ragionamenti desueti diviene un atteggiamento “pseudoscientifico”, come lo sarà la nostra scienza, quella attuale, dal momento in cui nuove scoperte e nuove invenzioni dischiuderanno alla nostra intelligenza orizzonti che per il momento non siamo in grado d’immaginare.
È con questa premessa che va letto un volume che tratta di come il diavolo veniva “razionalmente” trattato dalla teologia del tempo, che nella demonologia vedeva una parte dell’angelologia, la scienza teologica che studiava le “sostanze spirituali separate”.
Ma le fonti propriamente teologico-filologiche erano complicate da altre, di differente natura: quelle agiografiche, le quali mostravano il demonio e la sua corte di diavoli all’opera nell’incontro con i santi; quelle mistiche, in cui un incontro concreto con il principe delle tenebre poteva dar luogo a molteplici risultati; quelle ereticali, che su di lui presentavano formule interpretative diverse rispetto alle verità sostenute dalla Chiesa; quelle magico-stregoniche, le quali in vario modo affrontavano il tema pratico del “come” manipolare quelle oscure potenze; quelle letterarie e leggendarie, che sovente adattavano al diavolo della teologia e della fede cristiane creature e figure desunte da sistemi culturali precedenti o subalterni; quelle iconiche, le quali si mostravano duttili nel presentare, magari anche non senza contraddizioni, forme e aspetti diversi di una realtà letta ora come fatto metaforico e simbolico, ora affrontata invece come dato effettivo e concreto.
Né mancava chi, come Francesco d’Assisi, ricordava che i diavoli altro non potevano esser definiti se non come “gastaldi del Signore”, Suoi servitori e quindi a Lui subordinati e parte a loro volta del progetto della Creazione e della Redenzione. Una realtà misteriosa e contraddittoria. «Sono lo spirito che vuole sempre il male e opera sempre il bene», dice il diavolo Mefistofele al dottor Faust nel capolavoro di Goethe. Un’affermazione paradossale, che va profondamente meditata. Qualcuno sostiene che in essa è racchiuso il senso stesso della Modernità.
Il cattolicesimo, confessione cristiana e come tale ramo di un albero religioso vigorosamente impiantato nel terreno della storia, si fonda sulla convinzione che esista un universo spirituale che non cade sotto i cinque sensi fisici – gli invisibilia, si dice in teologia – e che è dominato da presenze intelligenti, la massima delle quali è quel Dio creatore al Quale di recente papa Bergoglio ha attribuito il Big Bang, altra realtà sotto un certo aspetto “teorica” e “mitica” che però molti eletti spiriti scientifici considerano effettiva e sicura.
Badate, laicuzzi del piffero, siamo fasciati dall’ignoranza, dalle incertezze, da Verità postulate che fingiamo di ritenere certezze sicure e comprovate. Il diavolo è una di quelle realtà spirituali e intelligenti nelle quali credono gli ebrei, i cristiani, i musulmani, e alle quali possono essere assimilate alcune realtà spirituali e/o demoniche presenti in infiniti culti mitico-religiosi. Con queste realtà, o con i loro effetti, antropologia culturale, psicologia, psicanalisi e perfino fisiologia e medicina (il cosiddetto “paranormale”) stanno facendo i conti da secoli. E voialtri che credete fermamente, o fingete di farlo, in entità astratte e immaginarie ancor meno palpabili – la libertà, la fratellanza, l’uguaglianza, al democrazia – poi vi scandalizzate se qualcuno crede nel diavolo? Ma andate al medesimo!…

giovedì 30 ottobre 2014

Papa Francesco: il diavolo esiste e noi “dobbiamo lottare contro di lui” con “l’armatura” della verità.

Il Papa: il diavolo non è un mito, va combattuto con l'arma della verità



Il  tweet di Papa Francesco: "La missione principale della Chiesa è evangelizzare, portare la Buona Novella a tutti." (30 ottobre 2014)

*
La vita cristiana è un “combattimento” contro il demonio, il mondo e le passioni della carne. E’ quanto affermato da Papa Francesco nella Messa mattutina a Casa Santa Marta. Il Pontefice, commentando un passo della Lettera di San Paolo agli Efesini, ha ribadito che il diavolo esiste e noi “dobbiamo lottare contro di lui” con “l’armatura” della verità. 
“Forza e coraggio”. Papa Francesco ha incentrato la sua omelia sulle parole di San Paolo che, rivolgendosi agli Efesini, “sviluppa in un linguaggio militare la vita cristiana”. Il Pontefice ha sottolineato che “la vita in Dio si deve difendere, si deve lottare per portarla avanti”. Ci vogliono dunque forza e coraggio “per resistere e per annunziare”. Per “andare avanti nella vita spirituale – ha riaffermato – si deve combattere. Non è un semplice scontro, no, è un combattimento continuo”. Francesco ha quindi rammentato che sono tre “i nemici della vita cristiana”: “il demonio, il mondo e la carne”, ovvero le nostre passioni, “che sono le ferite del peccato originale”. Certo, ha osservato, “la salvezza che ci dà Gesù è gratuita”, ma siamo chiamati a difenderla:
“Da che devo difendermi? Cosa devo fare? ‘Indossare l’armatura di Dio’, ci dice Paolo, cioè quello che è di Dio ci difende, per resistere alle insidie del diavolo. E’ chiaro? Chiaro. Non si può pensare ad una vita spirituale, ad una vita cristiana, diciamo ad una vita cristiana, senza resistere alle tentazioni, senza lottare contro il diavolo, senza indossare questa armatura di Dio, che ci dà forza e ci difende”.
San Paolo, ha proseguito il Papa, sottolinea che “la nostra battaglia” non è contro cose piccole, “ma contro i principati e le potenze, cioè contro il diavolo e i suoi”.
“Ma a questa generazione – a tante altre –  hanno fatto credere che il diavolo fosse un mito, una figura, un’idea, l’idea del male. Ma il diavolo esiste e noi dobbiamo lottare contro di lui. Lo dice Paolo, non lo dico io! La Parola di Dio lo dice. Ma noi non siamo tanto convinti. E poi Paolo dice com’è questa armatura di Dio, quali sono le diverse armature, che fanno questa grande armatura di Dio. E lui dice: ‘State saldi, dunque, state saldi, attorno ai fianchi la verità’. Questa è un’armatura di Dio: la verità”.
“Il diavolo – ha detto – è il bugiardo, è il padre dei bugiardi, il padre della menzogna”. E con San Paolo, ha ribadito che bisogna avere “ai fianchi la verità, indosso la corazza della giustizia”. Quindi, ha ribadito che “non si può essere cristiani, senza lavorare continuamente per essere giusti. Non si può”. Una cosa che ci “aiuterebbe tanto”, ha detto, “sarebbe domandarci” se “credo o non credo?”. Se “credo un po’ sì e un po’ no? Sono un po’ mondano e un po’ credente?”. Ed ha evidenziato che “senza fede non si può andare avanti, non si può difendere la salvezza di Gesù?”. Abbiamo “bisogno di questo scudo della fede”, perché “il diavolo non ci butta addosso fiori” ma “frecce infuocate” per ucciderci. Francesco ha esortato dunque a prendere “l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito che è la Parola di Dio”. E ha invitato a pregare costantemente, a vegliare “con preghiere e suppliche”:
La vita è una milizia. La vita cristiana è una lotta, una lotta bellissima, perché quando il Signore vince in ogni passo della nostra vita, ci dà una gioia, una felicità grande: quella gioia che il Signore ha vinto in noi, con la sua gratuità di salvezza. Ma sì, tutti siamo un po’ pigri, no, nella lotta, e ci lasciamo portare avanti dalle passione, da alcune tentazioni. E’ perché siamo peccatori, tutti! Ma non scoraggiatevi. Coraggio e forza, perché c’è il Signore con noi”.

mercoledì 29 ottobre 2014

Halloween = Festa delle zucche (vuote...)



leggoerifletto: Halloween = Festa delle zucche (vuote...)

Halloween è la forma contratta dell’espressione inglese 

“All Hallows Eve” che letteralmente significa 

“vigilia d’Ognissanti”.  



Il mondo dell’occulto così lo definisce: “È il giorno più magico dell’anno, è il capodanno di tutto il mondo esoterico, è la festa più importante dell’anno per i seguaci di Satana”.
 Hallo...

martedì 28 ottobre 2014

Il Papa agli esorcisti: vicini alle vittime del diavolo

Messaggio del Papa all'Associazione Internazionale Esorcisti


Gli esorcisti “nel  particolare  ministero esercitato, in comunione  con  i  propri  vescovi”, manifestino “l'amore e l'accoglienza della Chiesa verso quanti soffrono a causa dell'opera del maligno": lo scrive Papa Francesco in un messaggio inviato a padre Francesco Bamonte, presidente dell’Associazione Internazionale Esorcisti (Aie), che in questi giorni ha tenuto a Roma il suo primo Convegno dopo il riconoscimento giuridico da parte della Congregazione per il Clero, nel giugno scorso. L'evento, che ha visto la partecipazione di 300 esorcisti giunti da tutto il mondo, ha trattato in particolare diffusione e conseguenze di occultismo, satanismo ed esoterismo. Lo psichiatra Valter Cascioli, portavoce ufficiale dell’Associazione:
R. – Queste pratiche aprono un po’ la strada all’attività demoniaca straordinaria. Certamente, il numero delle persone che si rivolgono a queste pratiche con gravi danni sociali, psicologici, spirituali e morali, è in costante aumento e questo ci preoccupa perché, di rimando, abbiamo anche un aumento dell’attività demoniaca straordinaria, in modo particolare vessazioni, ossessioni e soprattutto possessioni diaboliche.
D. - Sono sottovalutati i rischi che vengono da queste pratiche?
R. - A volte sì. A volte, la stessa attività demoniaca ordinaria - la tentazione - non viene presa molto in considerazione da chi ha una fede tiepida. Infatti, noi esortiamo ad una maggiore vigilanza. Del resto, viviamo in un momento storico particolarmente critico, dove la fretta, la superficialità, l’individualismo esasperato, la secolarizzazione, sembrano quasi dominare la nostra società. La lotta contro il male e il maligno sta diventando sempre di più un’emergenza. Questo chiaramente è dovuto, oltre che all’azione diretta del nemico di Dio, all’affievolirsi della fede, all’anomia, cioè alla mancanza di valori, e al relativismo culturale ormai dilagante. Per altri versi, assistiamo al continuo proliferare di messaggi mediatici, libri, programmi televisivi, programmi cinematografici, che in qualche modo sulla scia del sensazionalismo e dello spettacolare incentivano, soprattutto le nuove generazioni, ad occuparsi dell’occultismo, del satanismo, e talvolta a praticarlo.
D. - Dall'esperienza sul campo degli esorcisti, oggi il diavolo cosa attacca di più e come?
R. - La sua astuzia è quella di farci credere che lui non esista e, sicuramente, un certo laicismo diffuso nella nostra società non ci aiuta. I punti sono sempre gli stessi: l’affievolirsi della fede, ma ci colpisce molto l’incidenza che hanno questi fenomeni dell’attività demoniaca straordinaria soprattutto sulle giovani generazioni e anche sulle famiglie. Sappiamo che colui che divide - il diavolo - non soltanto ci separa da Dio, ma separa le persone, le famiglie; separa inoltre  anche dalla realtà, perché - ahimè - a volte abbiamo delle situazioni di alienazione, anche mentale, che sono secondarie all’attività demoniaca straordinaria.

domenica 26 ottobre 2014

Un anno è già passato... OGNISSANTI

Diavoli & C. «manuale per riconoscere il pensiero del mondo e la tentazione»

VENERDÌ 1 NOVEMBRE 2013  " OGNISANTI" 

PRIMO POST di ... 
...BERLICCHE&MALACODA 
 ISPIRATO DAL LIBRO LE LETTERE DI BERLICCHE
 DI C.S.LEWIS. Amico di John Ronald Reuel Tolkien
« VI SONO DUE ERRORI, UGUALI E OPPOSTI, NEI QUALI LA NOSTRA RAZZA PUÒ CADERE NEI RIGUARDI DEI DIAVOLI. UNO È QUELLO DI NON CREDERE ALLA LORO ESISTENZA. L'ALTRO, DI CREDERVI, E DI SENTIRE PER ESSI UN INTERESSE ECCESSIVO E NON SANO. I DIAVOLI SONO CONTENTI D'AMBEDUE GLI ERRORI E SALUTANO CON LA STESSA GIOIA IL MATERIALISTA E IL MAGO. » (C.S. LEWIS, LE LETTERE DI BERLICCHE, PAG. 3. NB: BERLICCHE [BER-LÌC-CHE] O BERLOC S.M. POP. DIAVOLO. DI MALACODA SI SA CHE È UN DIAVOLO INVENTATO DA DANTE.
 PREMESSA.  DAL LIBRO

    NON  HO  INTENZIONE  DI  NARRARE  COME  MI  CAPITI  NELLE   MANI   LA    CORRISPONDENZA CHE OFFRO ORA AL PUBBLICO.    VI  SONO  DUE  ERRORI  UGUALI ED OPPOSTI NEI QUALI LA NOSTRA RAZZA PUI    CADERE NEI RIGUARDI DEI DIAVOLI.  UNO  Ä  DI  NON  CREDERE  ALLA  LORO    ESISTENZA.  L'ALTRO  DI  CREDERVI,  E DI SENTIRE PER ESSI UN INTERESSE    ECCESSIVO E NON SANO.  I DIAVOLI SONO CONTENTI D'AMBEDUE GLI ERRORI  E    SALUTANO CON LA STESSA GIOIA IL MATERIALISTA E IL MAGO. QUEL GENERE DI    SCRITTURA  CONVENZIONALE  USATO  IN  QUESTO LIBRO PUÏ ESSER FACILMENTE    IMPARATO DA CHIUNQUE NE ABBIA UNA VOLTA APPRESO  IL  CONGEGNO;  MA  LE    PERSONE  MALEVOLI  ED  ECCITABILI CHE POTREBBERO FARNE UN USO CATTIVO,    NON L'APPRENDERANNO DA ME.    I LETTORI SONO PREGATI DI RICORDARE CHE IL DEMONIO Ä UN BUGIARDO.  NON    SI  DEVE  RITENER  VERO,  NEPPURE DAL SUO PUNTO DI VISTA TUTTO CIÏ CHE    BERLICCHE DICE. IO NON HO FATTO ALCUN TENTATIVO PER IDENTIFICARE L'UNO    O L'ALTRO DEGLI ESSERI UMANI RICORDATI NELLE LETTERE;  MA RITENGO  CHE    NON SIA PROBABILE CHE RITRATTI COME QUELLI,  AD ESEMPIO, DI P. SPIKE E    DELLA MADRE DEL PAZIENTE,  SIANO DEL TUTTO INGIUSTI.  V' UN  MODO  DI    PENSARE PIENO DI DESIDERIO ALL'INFERNO COME SULLA TERRA.    INFINE  DOVREI  AGGIUNGERE  CHE  NON  Ä STATO FATTO NESSUNO SFORZO PER    STABILIRE LA CRONOLOGIA DELLE LETTERE.  IL NUMERO 17 SI PRESENTA  COME    SCRITTO PRIMA CHE IL RAZIONAMENTO DIVENTASSE UNA COSA PREOCCUPANTE; MA    IN  GENERALE IL METODO DIABOLICO DI DATARE PAR CHE NON ABBIA RELAZIONE    CON IL TEMPO TERRESTRE E IO NON MI SONO  SFORZATO  DI  RIPRODURLO.  LA    STORIA  DELLA  GUERRA  EUROPEA,  ECCETTO  NEI  CASI  SPORADICI  IN CUI    INTERFERISCE  NELLA  CONDIZIONE  SPIRITUALE  DI  UN  ESSERE  UMANO,  Ä    EVIDENTE CHE NON INTERESSAVA BERLICCHE.

venerdì 24 ottobre 2014

Fatti padrone.


Le nuovissime lettere di Berlicche – LV – Fatti padrone

by Berlicche

Caro Malacoda,
Nipote mio, apprezzo molto la tua domanda sul metodo migliore per convincere gli esseri umani ad offrirsi spontaneamente per la nostra tavola. Forse dopotutto le lettere che ti ho inviato nel tentativo di far di te un vero diavolo tentatore non sono state del tutto tempo sprecato, e cominci a ragionare come un demonio.
Vedi, Malacoda, il nostro Nemico ha creato gli uomini molto suscettibili. Se tenti di imporre loro la tua volontà questi si ribellano, e finiscono per fare il contrario di quello che vorresti. E’ un effetto di quel nocivo tratto che il Nemico ha instillato in quei vermi, ovvero la libertà. Il nostro compito è fare sì che quella libertà i nostri amministrati la usino in senso contrario a quello che il Nemico vorrebbe.
Ci puoi riuscire esaltando nei tuo protetti la dote dell’orgoglio.
Lo scopo è convincerli che tutto quello che fanno è farina del loro sacco; che sono loro ad avere pensato autonomamente quello che noi facciamo loro pensare.
Prima li lodiamo insaponandoli ben bene, convincendoli della loro assoluta indipendenza di giudizio, della loro intelligenza.
Dobbiamo evitare che i mille piccoli guai, gli inconvenienti, i disguidi della vita quotidiana, i loro fallimenti e le loro mancanze possano scalfire questa convinzione. Se fanno uno sbaglio, dobbiamo essere lesti a suggerire loro che la colpa è di qualcun altro; se non fosse possibile gettare la colpa su nessuno, allora saranno il caso o il destino o la sfortuna ad essere incolpati: mai e poi mai la decisione del tuo protetto.
Rompono qualcosa? Era messo male. Non capiscono? Lui non s’è spiegato. Dicono o scrivono qualcosa di sbagliato? Scherzavo.
Una volta convinti di essere infallibili in un mondo di dementi, basterà suggerire loro che i veri intelligenti, i veri scienziati, le vere persone moderne e alla moda la pensano in una certa maniera. Vedrai, come si accoderanno. Non essendo abituati a mettersi in discussione, crederanno a qualsiasi fanfaluca, difendendola poi come idea loro.
Non si fermeranno a riflettere come ciò che sostengono sia esattamente uguale a quello che noi facciamo dire ai potenti che ci compiacciono: resteranno dell’idea di esserci arrivati da soli, e si indigneranno se qualcuno osa suggerire che non sono indipendenti nel giudizio. L’orgoglio assoluto che tu avrai provveduto ad instillare in loro li renderà ciechi al fatto che sono non ribelli ma conformisti, non padroni ma schiavi
Per il Nemico è tutto al contrario. I suoi servi si compiacciono di essere tali, e proprio sapendo di poter sbagliare usano la loro libertà per sfuggire ai nostri suggerimenti e alla nostra forchetta. Solo se riconoscono nel Nemico il loro padrone gli uomini possono sfuggire al loro destino di essere schiavi nostri. Ma solo se si accorgono di essere schiavi nostri possono provare l’impulso di ribellarsi davvero. Quindi, caro Nipote, prudenza: non svegliarli dalla loro illusione di essere liberi.
Tuo affezionatissimo
zio Berlicche
Faceless-edit