http://www.reginamundi.info/ Cappella Virtuale

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San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia; sii tu nostro sostegno contro la perfidia e le insidie del diavolo; che Dio eserciti il suo dominio su di lui, te ne preghiamo supplichevoli; e tu, o Principe della milizia celeste, con la potenza divina, ricaccia nell'inferno satana e gli altri spiriti maligni i quali errano nel mondo per perdere le anime. AMEN. Clicca su S.Michele A .>>> e vai alla Cappella virtuale Reginamundi.info

giovedì 30 ottobre 2014

Papa Francesco: il diavolo esiste e noi “dobbiamo lottare contro di lui” con “l’armatura” della verità.

Il Papa: il diavolo non è un mito, va combattuto con l'arma della verità



Il  tweet di Papa Francesco: "La missione principale della Chiesa è evangelizzare, portare la Buona Novella a tutti." (30 ottobre 2014)

*
La vita cristiana è un “combattimento” contro il demonio, il mondo e le passioni della carne. E’ quanto affermato da Papa Francesco nella Messa mattutina a Casa Santa Marta. Il Pontefice, commentando un passo della Lettera di San Paolo agli Efesini, ha ribadito che il diavolo esiste e noi “dobbiamo lottare contro di lui” con “l’armatura” della verità. 
“Forza e coraggio”. Papa Francesco ha incentrato la sua omelia sulle parole di San Paolo che, rivolgendosi agli Efesini, “sviluppa in un linguaggio militare la vita cristiana”. Il Pontefice ha sottolineato che “la vita in Dio si deve difendere, si deve lottare per portarla avanti”. Ci vogliono dunque forza e coraggio “per resistere e per annunziare”. Per “andare avanti nella vita spirituale – ha riaffermato – si deve combattere. Non è un semplice scontro, no, è un combattimento continuo”. Francesco ha quindi rammentato che sono tre “i nemici della vita cristiana”: “il demonio, il mondo e la carne”, ovvero le nostre passioni, “che sono le ferite del peccato originale”. Certo, ha osservato, “la salvezza che ci dà Gesù è gratuita”, ma siamo chiamati a difenderla:
“Da che devo difendermi? Cosa devo fare? ‘Indossare l’armatura di Dio’, ci dice Paolo, cioè quello che è di Dio ci difende, per resistere alle insidie del diavolo. E’ chiaro? Chiaro. Non si può pensare ad una vita spirituale, ad una vita cristiana, diciamo ad una vita cristiana, senza resistere alle tentazioni, senza lottare contro il diavolo, senza indossare questa armatura di Dio, che ci dà forza e ci difende”.
San Paolo, ha proseguito il Papa, sottolinea che “la nostra battaglia” non è contro cose piccole, “ma contro i principati e le potenze, cioè contro il diavolo e i suoi”.
“Ma a questa generazione – a tante altre –  hanno fatto credere che il diavolo fosse un mito, una figura, un’idea, l’idea del male. Ma il diavolo esiste e noi dobbiamo lottare contro di lui. Lo dice Paolo, non lo dico io! La Parola di Dio lo dice. Ma noi non siamo tanto convinti. E poi Paolo dice com’è questa armatura di Dio, quali sono le diverse armature, che fanno questa grande armatura di Dio. E lui dice: ‘State saldi, dunque, state saldi, attorno ai fianchi la verità’. Questa è un’armatura di Dio: la verità”.
“Il diavolo – ha detto – è il bugiardo, è il padre dei bugiardi, il padre della menzogna”. E con San Paolo, ha ribadito che bisogna avere “ai fianchi la verità, indosso la corazza della giustizia”. Quindi, ha ribadito che “non si può essere cristiani, senza lavorare continuamente per essere giusti. Non si può”. Una cosa che ci “aiuterebbe tanto”, ha detto, “sarebbe domandarci” se “credo o non credo?”. Se “credo un po’ sì e un po’ no? Sono un po’ mondano e un po’ credente?”. Ed ha evidenziato che “senza fede non si può andare avanti, non si può difendere la salvezza di Gesù?”. Abbiamo “bisogno di questo scudo della fede”, perché “il diavolo non ci butta addosso fiori” ma “frecce infuocate” per ucciderci. Francesco ha esortato dunque a prendere “l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito che è la Parola di Dio”. E ha invitato a pregare costantemente, a vegliare “con preghiere e suppliche”:
La vita è una milizia. La vita cristiana è una lotta, una lotta bellissima, perché quando il Signore vince in ogni passo della nostra vita, ci dà una gioia, una felicità grande: quella gioia che il Signore ha vinto in noi, con la sua gratuità di salvezza. Ma sì, tutti siamo un po’ pigri, no, nella lotta, e ci lasciamo portare avanti dalle passione, da alcune tentazioni. E’ perché siamo peccatori, tutti! Ma non scoraggiatevi. Coraggio e forza, perché c’è il Signore con noi”.

mercoledì 29 ottobre 2014

Halloween = Festa delle zucche (vuote...)



leggoerifletto: Halloween = Festa delle zucche (vuote...)

Halloween è la forma contratta dell’espressione inglese 

“All Hallows Eve” che letteralmente significa 

“vigilia d’Ognissanti”.  



Il mondo dell’occulto così lo definisce: “È il giorno più magico dell’anno, è il capodanno di tutto il mondo esoterico, è la festa più importante dell’anno per i seguaci di Satana”.
 Hallo...

martedì 28 ottobre 2014

Il Papa agli esorcisti: vicini alle vittime del diavolo

Messaggio del Papa all'Associazione Internazionale Esorcisti


Gli esorcisti “nel  particolare  ministero esercitato, in comunione  con  i  propri  vescovi”, manifestino “l'amore e l'accoglienza della Chiesa verso quanti soffrono a causa dell'opera del maligno": lo scrive Papa Francesco in un messaggio inviato a padre Francesco Bamonte, presidente dell’Associazione Internazionale Esorcisti (Aie), che in questi giorni ha tenuto a Roma il suo primo Convegno dopo il riconoscimento giuridico da parte della Congregazione per il Clero, nel giugno scorso. L'evento, che ha visto la partecipazione di 300 esorcisti giunti da tutto il mondo, ha trattato in particolare diffusione e conseguenze di occultismo, satanismo ed esoterismo. Lo psichiatra Valter Cascioli, portavoce ufficiale dell’Associazione:
R. – Queste pratiche aprono un po’ la strada all’attività demoniaca straordinaria. Certamente, il numero delle persone che si rivolgono a queste pratiche con gravi danni sociali, psicologici, spirituali e morali, è in costante aumento e questo ci preoccupa perché, di rimando, abbiamo anche un aumento dell’attività demoniaca straordinaria, in modo particolare vessazioni, ossessioni e soprattutto possessioni diaboliche.
D. - Sono sottovalutati i rischi che vengono da queste pratiche?
R. - A volte sì. A volte, la stessa attività demoniaca ordinaria - la tentazione - non viene presa molto in considerazione da chi ha una fede tiepida. Infatti, noi esortiamo ad una maggiore vigilanza. Del resto, viviamo in un momento storico particolarmente critico, dove la fretta, la superficialità, l’individualismo esasperato, la secolarizzazione, sembrano quasi dominare la nostra società. La lotta contro il male e il maligno sta diventando sempre di più un’emergenza. Questo chiaramente è dovuto, oltre che all’azione diretta del nemico di Dio, all’affievolirsi della fede, all’anomia, cioè alla mancanza di valori, e al relativismo culturale ormai dilagante. Per altri versi, assistiamo al continuo proliferare di messaggi mediatici, libri, programmi televisivi, programmi cinematografici, che in qualche modo sulla scia del sensazionalismo e dello spettacolare incentivano, soprattutto le nuove generazioni, ad occuparsi dell’occultismo, del satanismo, e talvolta a praticarlo.
D. - Dall'esperienza sul campo degli esorcisti, oggi il diavolo cosa attacca di più e come?
R. - La sua astuzia è quella di farci credere che lui non esista e, sicuramente, un certo laicismo diffuso nella nostra società non ci aiuta. I punti sono sempre gli stessi: l’affievolirsi della fede, ma ci colpisce molto l’incidenza che hanno questi fenomeni dell’attività demoniaca straordinaria soprattutto sulle giovani generazioni e anche sulle famiglie. Sappiamo che colui che divide - il diavolo - non soltanto ci separa da Dio, ma separa le persone, le famiglie; separa inoltre  anche dalla realtà, perché - ahimè - a volte abbiamo delle situazioni di alienazione, anche mentale, che sono secondarie all’attività demoniaca straordinaria.

domenica 26 ottobre 2014

Un anno è già passato... OGNISSANTI

Diavoli & C. «manuale per riconoscere il pensiero del mondo e la tentazione»

VENERDÌ 1 NOVEMBRE 2013  " OGNISANTI" 

PRIMO POST di ... 
...BERLICCHE&MALACODA 
 ISPIRATO DAL LIBRO LE LETTERE DI BERLICCHE
 DI C.S.LEWIS. Amico di John Ronald Reuel Tolkien
« VI SONO DUE ERRORI, UGUALI E OPPOSTI, NEI QUALI LA NOSTRA RAZZA PUÒ CADERE NEI RIGUARDI DEI DIAVOLI. UNO È QUELLO DI NON CREDERE ALLA LORO ESISTENZA. L'ALTRO, DI CREDERVI, E DI SENTIRE PER ESSI UN INTERESSE ECCESSIVO E NON SANO. I DIAVOLI SONO CONTENTI D'AMBEDUE GLI ERRORI E SALUTANO CON LA STESSA GIOIA IL MATERIALISTA E IL MAGO. » (C.S. LEWIS, LE LETTERE DI BERLICCHE, PAG. 3. NB: BERLICCHE [BER-LÌC-CHE] O BERLOC S.M. POP. DIAVOLO. DI MALACODA SI SA CHE È UN DIAVOLO INVENTATO DA DANTE.
 PREMESSA.  DAL LIBRO

    NON  HO  INTENZIONE  DI  NARRARE  COME  MI  CAPITI  NELLE   MANI   LA    CORRISPONDENZA CHE OFFRO ORA AL PUBBLICO.    VI  SONO  DUE  ERRORI  UGUALI ED OPPOSTI NEI QUALI LA NOSTRA RAZZA PUI    CADERE NEI RIGUARDI DEI DIAVOLI.  UNO  Ä  DI  NON  CREDERE  ALLA  LORO    ESISTENZA.  L'ALTRO  DI  CREDERVI,  E DI SENTIRE PER ESSI UN INTERESSE    ECCESSIVO E NON SANO.  I DIAVOLI SONO CONTENTI D'AMBEDUE GLI ERRORI  E    SALUTANO CON LA STESSA GIOIA IL MATERIALISTA E IL MAGO. QUEL GENERE DI    SCRITTURA  CONVENZIONALE  USATO  IN  QUESTO LIBRO PUÏ ESSER FACILMENTE    IMPARATO DA CHIUNQUE NE ABBIA UNA VOLTA APPRESO  IL  CONGEGNO;  MA  LE    PERSONE  MALEVOLI  ED  ECCITABILI CHE POTREBBERO FARNE UN USO CATTIVO,    NON L'APPRENDERANNO DA ME.    I LETTORI SONO PREGATI DI RICORDARE CHE IL DEMONIO Ä UN BUGIARDO.  NON    SI  DEVE  RITENER  VERO,  NEPPURE DAL SUO PUNTO DI VISTA TUTTO CIÏ CHE    BERLICCHE DICE. IO NON HO FATTO ALCUN TENTATIVO PER IDENTIFICARE L'UNO    O L'ALTRO DEGLI ESSERI UMANI RICORDATI NELLE LETTERE;  MA RITENGO  CHE    NON SIA PROBABILE CHE RITRATTI COME QUELLI,  AD ESEMPIO, DI P. SPIKE E    DELLA MADRE DEL PAZIENTE,  SIANO DEL TUTTO INGIUSTI.  V' UN  MODO  DI    PENSARE PIENO DI DESIDERIO ALL'INFERNO COME SULLA TERRA.    INFINE  DOVREI  AGGIUNGERE  CHE  NON  Ä STATO FATTO NESSUNO SFORZO PER    STABILIRE LA CRONOLOGIA DELLE LETTERE.  IL NUMERO 17 SI PRESENTA  COME    SCRITTO PRIMA CHE IL RAZIONAMENTO DIVENTASSE UNA COSA PREOCCUPANTE; MA    IN  GENERALE IL METODO DIABOLICO DI DATARE PAR CHE NON ABBIA RELAZIONE    CON IL TEMPO TERRESTRE E IO NON MI SONO  SFORZATO  DI  RIPRODURLO.  LA    STORIA  DELLA  GUERRA  EUROPEA,  ECCETTO  NEI  CASI  SPORADICI  IN CUI    INTERFERISCE  NELLA  CONDIZIONE  SPIRITUALE  DI  UN  ESSERE  UMANO,  Ä    EVIDENTE CHE NON INTERESSAVA BERLICCHE.

venerdì 24 ottobre 2014

Fatti padrone.


Le nuovissime lettere di Berlicche – LV – Fatti padrone

by Berlicche

Caro Malacoda,
Nipote mio, apprezzo molto la tua domanda sul metodo migliore per convincere gli esseri umani ad offrirsi spontaneamente per la nostra tavola. Forse dopotutto le lettere che ti ho inviato nel tentativo di far di te un vero diavolo tentatore non sono state del tutto tempo sprecato, e cominci a ragionare come un demonio.
Vedi, Malacoda, il nostro Nemico ha creato gli uomini molto suscettibili. Se tenti di imporre loro la tua volontà questi si ribellano, e finiscono per fare il contrario di quello che vorresti. E’ un effetto di quel nocivo tratto che il Nemico ha instillato in quei vermi, ovvero la libertà. Il nostro compito è fare sì che quella libertà i nostri amministrati la usino in senso contrario a quello che il Nemico vorrebbe.
Ci puoi riuscire esaltando nei tuo protetti la dote dell’orgoglio.
Lo scopo è convincerli che tutto quello che fanno è farina del loro sacco; che sono loro ad avere pensato autonomamente quello che noi facciamo loro pensare.
Prima li lodiamo insaponandoli ben bene, convincendoli della loro assoluta indipendenza di giudizio, della loro intelligenza.
Dobbiamo evitare che i mille piccoli guai, gli inconvenienti, i disguidi della vita quotidiana, i loro fallimenti e le loro mancanze possano scalfire questa convinzione. Se fanno uno sbaglio, dobbiamo essere lesti a suggerire loro che la colpa è di qualcun altro; se non fosse possibile gettare la colpa su nessuno, allora saranno il caso o il destino o la sfortuna ad essere incolpati: mai e poi mai la decisione del tuo protetto.
Rompono qualcosa? Era messo male. Non capiscono? Lui non s’è spiegato. Dicono o scrivono qualcosa di sbagliato? Scherzavo.
Una volta convinti di essere infallibili in un mondo di dementi, basterà suggerire loro che i veri intelligenti, i veri scienziati, le vere persone moderne e alla moda la pensano in una certa maniera. Vedrai, come si accoderanno. Non essendo abituati a mettersi in discussione, crederanno a qualsiasi fanfaluca, difendendola poi come idea loro.
Non si fermeranno a riflettere come ciò che sostengono sia esattamente uguale a quello che noi facciamo dire ai potenti che ci compiacciono: resteranno dell’idea di esserci arrivati da soli, e si indigneranno se qualcuno osa suggerire che non sono indipendenti nel giudizio. L’orgoglio assoluto che tu avrai provveduto ad instillare in loro li renderà ciechi al fatto che sono non ribelli ma conformisti, non padroni ma schiavi
Per il Nemico è tutto al contrario. I suoi servi si compiacciono di essere tali, e proprio sapendo di poter sbagliare usano la loro libertà per sfuggire ai nostri suggerimenti e alla nostra forchetta. Solo se riconoscono nel Nemico il loro padrone gli uomini possono sfuggire al loro destino di essere schiavi nostri. Ma solo se si accorgono di essere schiavi nostri possono provare l’impulso di ribellarsi davvero. Quindi, caro Nipote, prudenza: non svegliarli dalla loro illusione di essere liberi.
Tuo affezionatissimo
zio Berlicche
Faceless-edit

martedì 14 ottobre 2014

Credere, obbedire, essere liberi...

 

Credere, obbedire, essere liberi

Una volta arrivavo più puntuale. Adesso sembra che ci sia sempre qualcosa che mi fa essere in ritardo. Deve essere la vecchiaia. E anche il fatto che, guidando mi sono trovato davanti prima l’auto del Torero Camomillo e poi quella di Zio Giuseppe, l’anziano con il cappello di Cuneo ritenuto responsabile del famoso Ingorgo Letale del ’93.
In ogni caso, anche se quando alla fine sono giunto alla sala la conferenza di Costanza Miriano doveva ancora iniziare, tra saluti e acquisto in loco dell’ultimo libro (mancava!) io sono uno di quelli che rimangono in piedi. La sala è strapiena.
Poco male, sono giovane (devo continuare a ripetermelo). Più che altro è la scomodità di pigliare appunti. Chissà se il lasciare l’iPad terminalmente scarico può essere etichettata come una prerogativa delle mogli o è unisex. In ogni caso mi devo analogicamente adattare a carta e penna, con il libro appena accattato come scrivania pro tempore.
Data la conseguente inabilità a capire le mie stesse note (il geroglifico lo so solo scrivere, non leggere) non scenderò nei particolari dell’opera che Costanza è venuta a presentare. “Obbedire è meglio”, recita la bella copertina, che accenna pure con un geniale gioco di parole ad una “Compagnia dell’agnello”. Cosa questa sia, e perché obbedire sia effettivamente meglio, lo lascio comprendere ai lettori del volume. Io racconterò solo un paio di cose che mi hanno colpito.
A me ha affascinato la maniera con la quale l’autrice ha replicato alle domande di coloro che erano con lei sul palco. Io sono uomo e ingegnere. A domanda, io rispondo. Preciso. Conciso. Se la questione fosse una figura da colorare, io comincerei dai bordi e procederei verso l’interno, fino a colmarla tutta. Costanza Miriano invece “colora la figura” come fanno i bambini piccoli: avete presente? Grandi tratti di pastello che coprono tutto il foglio. Alla fine quanto si doveva colorare è colorato, ma la pittura è andata ovunque. Così nelle sue repliche la nostra scrittrice con amabile accento centroitalico spazia per le tematiche più differenti, non esitando a tirarsi in ballo con esperienze personali.
Come del resto accade anche nei suoi due precedenti libri. Ho visto poche altre persone con una simile capacità di rapporto umano. L’incontro è finito dopo due belle orette, e Costanza Miriano si è fermata a firmare libri. Anche qui, fossi stato io, un grugnito, una dedica e via. Lei si fermava a parlare con tutti, dopo tre quarti d’ora ci hanno cacciato a forza fuori dal salone e si è continuato al bar interno.
Io conoscevo un buon numero di persone in sala, sono del luogo, ma pareva che lei fosse amica di molti più di me. Neanche mia moglie, al cui confronto sono un eremita stilita, riesce a fare altrettanto. Mi sono trovato intimorito e stupefatto, con un tocco di invidia per la sua simpatia e umiltà. Aveva persino idea di chi fossi io.
Mia moglie, che una improvvida riunione di catechismo ha trattenuto al paesello, dal cuscino mi ha chiesto com’era andata. Bene, ho risposto. Ti ho fatto fare la dedica sul libro, leggila. Accidenti, anche da in piedi la sua scrittura è impeccabile.
obbedire

giovedì 9 ottobre 2014

Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio.

Venerdì della XXVII settimana del Tempo Ordinario



Gesù è la stella polare della libertà umana: 
senza di Lui essa perde il suo orientamento
poiché senza la conoscenza della verità la libertà si snatura, 
si isola e si riduce a sterile arbitrio. 
Con Lui, la libertà si ritrova.

Benedetto XVI, Sacramentum caritatis, n. 2  





L'ANNUNCIO
Ma alcuni dissero: «E' in nome di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». 
Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. 
Egli, conoscendo i loro pensieri, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra. 
Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl. 
Ma se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri discepoli in nome di chi li scacciano? Perciò essi stessi saranno i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio. 
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via l'armatura nella quale confidava e ne distribuisce il bottino. 
Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde. 
Quando lo spirito immondo esce dall'uomo, si aggira per luoghi aridi in cerca di riposo e, non trovandone, dice: Ritornerò nella mia casa da cui sono uscito. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui ed essi entrano e vi alloggiano e la condizione finale di quell'uomo diventa peggiore della prima». 
(Dal Vangelo secondo Luca 11,15-26)



L'amore del Signore, il suo zelo per ogni aspetto della nostra vita, lo conduce a ingaggiare quotidianamente una lotta feroce con il demonio che vuole la nostra infelicità. E' Lui l'uomo più forte dell'uomo forte, a cui strappa l'armatura nella quale confida. Preda degli inganni del demonio siamo pieni di armature nelle quali riponiamo le nostre certezze, amuleti ai quali chiediamo di distruggere la nostra paura di morire e di restare soli. Menzogne, come la stima comprata a caro prezzo, il prestigio frutto di amari compromessi, l'affetto per il quale abbiamo dismesso perfino la nostra identità di padri e madri, mariti e mogli, forse anche di pastori... Gesù sa che tutto ciò ci rende più deboli e vulnerabili. Non siamo stati perseveranti, ci siamo lasciati cullare dai miracoli e, stoltamente, ci siamo creduti ormai all'altezza della situazione. Abbiamo abbassato la guardia, tralasciando la preghiera, i sacramenti e l'ascolto della Parola di Dio, e non abbiamo più forze. Ed ecco che il demonio si fa di nuovo sotto, camuffato in un evento di dolore, o travestito dalla persona più cara che si è messa a farci la guerra. Vuole tornare nella casa dalla quale è stato cacciato... 


Il Signore, che ci ama e sa in quali trappole cadiamo, ci strappa di dosso le tante armature. A volte a forza, e che sofferenza, è come se ci strappassero via la pelle, tanto si è incollata a noi l'ipocrisia, E' la Croce, che non è solo l'apparenza di dolore, la buccia amara di qualcosa che ci va storto, di aver perso un'occasione o un affetto, di un amico che ci ha tradito, della salute che se n'è andata, dell figlio che si è rivolto contro di noi. No, dietro a tutto questo vi è il puro, autentico e serissimo amore di Dio. Se guardiamo bene, ci accorgeremo che in quello che proprio ora stiamo vivendo vi è Lui, geloso della nostra felicità, Lui che ci ha appena strappato di dosso una menzogna.... Il dito di Dio - il suo Figlio diletto che cerca Adamo per ricrearlo e ricondurlo al Paradiso perduto - che ci ha raggiunti e liberati.


APPROFONDIMENTI







 αποφθεγμα Apoftegma

mercoledì 1 ottobre 2014

L’Anticristo è il Demonio...ARMAGEDDO

 L’Anticristo è già tra noi /Kairòs


Il libro di Agostino Nobile, "Anticristo Superstar", dimostra come in 2000 anni si siano realizzate le proposte e le previsioni di Nietzsche nel suo celebre libro "L'Anticristo" da Zenit.org

Nel nostro tempo la “guerra mortale contro il cristianesimo” è giunta quasi al termine?

L’Anticristo è il Demonio e tutte le forze del male che si oppongono alla venuta del Regno di Dio e di Cristo negli ultimi giorni, ma anche nella storia dell’uomo (Apocalisse, I e II Lettera di Giovanni, II Lettera di Paolo ai Tessalonicesi). 
Ma è anche il titolo del libro di Friedrich Nietzsche (1844-1900), che un laico cattolico, Agostino Nobile, ha commentato nel volumetto pubblicato nel luglio 2014: “Anticristo superstar” (Edizioni Segno, Udine – pagg. 120). Agostino Nobile, sposato e padre di due figli, professore di storia della musica, 25 anni fa decise di lasciare l’insegnamento per studiare le culture non cristiane ed è vissuto per dieci anni nel mondo musulmano, indù e buddista, esperienza che ha rafforzato la sua fede cattolica. Nobile vive oggi in Portogallo con la sua famiglia, si dedica agli studi per approfondire la sua fede e ha lavorato fino ad un anno fa come pianista e cantante.
Ecco le battute di partenza di “Anticristo superstar”: “Quando anni fa mi capitò di leggere L’Anticristo di Friedrich Nietzsche, pensai di trovarmi di trovarmi di fronte ad un insano di mente. Oggi l’Anticristo è diventato il Referente imprescindibile di tutti i governi occidentali. Se a Friedrich Nietzsche avessero detto che in poco più di cent’anni il suo “Anticristo” sarebbe stato una superstar, l’avrebbe considerata una ridicola provocazione” (il libro di Nietzsche è del 1888).
E continua: “L’Anticristo ha persuaso l’uomo che potrà essere felice solo quando soddisferà liberamente i propri istinti, eliminando il concetto del bene e del male, il concetto del bene e del peccato. Il peccato, si sa, pesa, e l’idea di liberarsene una volta per tutte, oggi più che mai è diventata una vera smania. Nel secolo scorso l’Anticristo ci convinse che “Dio è morto”, per poi eliminare milioni di esseri umani (attraverso le ideologie ispirate a questa convinzione). Oggi ci ha intruppati in una nuova ideologia, per annullare la natura stessa dell’uomo. Nel suo piano muta i metodi, ma il fine è sempre lo stesso: dimostrare a Dio che la sua creatura prediletta è l’essere più idiota del creato”.
Il pamphlet di Nobile, di poche pagine ma denso di fatti e di idee e facile da leggere, è tutto un esame storico e attuale di come l’idea centrale di Nietzsche e le altre espressioni seguenti si stanno realizzando. La convinzione basilare di Nietzsche è questa: “Io definisco il cristianesimo l’unica grande maledizione, unica grande intima perversione, unico grande istinto di vendetta, per il quale nessun mezzo è abbastanza velenoso, occulto, sotterraneo, piccino. Io lo definisco: l’unico imperituro marchio di abominio dell’umanità”.
Agostino Nobile affronta L’Anticristo a mo’ di botta e risposta. Ha estratto dal volume del filosofo tedesco le molte proposte e previsioni che riguardano la “Guerra mortale contro il vizio e il vizio è il cristianesimo” e con una carrellata storica di duemila anni dimostra con riferimenti storici e attuali, come questi sogni di Nietzsche si sono gradualmente realizzati e ancor oggi si stanno realizzando, con l’educazione dei minori, la cultura dominante, i costumi e le leggi che riportano i popoli cristiani a ridiventare pagani. Il capitolo più provocatorio per noi, uomini d’oggi, è quello finale col titolo Anticristo Superstar (che è quello del libro divulgativo), dove Agostino Nobile dimostra che nel nostro tempo la “guerra mortale contro il cristianesimo” è giunta quasi al termine, poiché i sogni di Nietzsche stanno influenzando e orientando i governi dei paesi cristiani (cioè occidentali) e l’Onu con i suoi organismi.
Ecco un solo esempio di questa corrente della cultura e della legislazione che si sta imponendo nel nostro tempo. Noi anziani o persone di mezza età non ce ne accorgiamo, ma la massima autorità mondiale della sanità vuol imporre ai bambini delle scuole aberrazioni di questo. L’Oms dell’Onu (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha diffuso a tutti i governi europei un vademecum per promuovere nelle scuole corsi di sessuologia: “Standard dell’Educazione Sessuale in Europa” (consultabile su Internet), dove tra l’altro si legge: “ai bimbi da 0 a 4 anni gli educatori dovranno trasmettere informazioni sulla masturbazione infantile precoce e scoperta del corpo e dei genitali, mettendoli in grado di esprimere i propri bisogni e desideri, ad esempio nel gioco del “dottore”… Dai 4 ai 6 anni i bambini dovranno essere istruiti sull’amore e le relazioni con persone dello stesso sesso… Con i bambini dai 6 ai 12 anni i maestri terranno lezioni sui cambiamenti del corpo, mestruazione ed eiaculazione, facendo conoscere i diversi metodi contraccettivi. Nella fascia puberale tra i 12 e i 15 anni gli adolescenti dovranno acquisire familiarità col concetto di “pianificazione familiare” e conoscere il difficile impatto della maternità in giovane età, con la consapevolezza di un’assistenza in caso di gravidanze indesiderate e la relativa presa di decisione”.
Leggendo questo documento dell’Onu, che suscita sgomento e paura, mi vengono in mente i molti testi di Giovanni Paolo II e di Papa Benedetto su questo tema: “La questione sociale è diventata radicalmente questione antropologica” (Caritas in Veritate, 75), in questo senso: nel secolo scorso il “problema sociale” più grave era l’equa distribuzione della ricchezza e del benessere fra ricchi e poveri; oggi il maggior “problema sociale” è la distruzione della famiglia naturale e il pansessualismo che riducono rapidamente la popolazione mondiale promuovendo l’aborto, il matrimonio fra persone dello stesso sesso, l’eutanasia e l’eugenetica e tante altre aberrazioni, fino alla clonazione di esseri umani, oggi tecnicamente possibile e già sperimentata. Benedetto XVI scrive (Caritas in Veritate, 75): “Non si possono minimizzare gli scenari inquietanti per il futuro dell’uomo e i nuovi potenti strumenti che la “cultura della morte” ha messo nelle mani dell’uomo. Alla diffusa, tragica piaga dell’aborto si potrebbe aggiungere in futuro, che è già abusivamente in atto, una sistematica pianificazione eugenetica delle nascite”.
Si giungerebbe così alla meta finale di quanto Nietzsche sognava: “Un mondo abitato e dominato da Superuomini che hanno imposto la loro volontà di potenza agli uomini inferiori, mediocri e comuni”, per cui era necessario “stabilire i valori della società e dello Stato in favore dell’individuo più forte, del Superuomo (l’uomo eletto, geniale, l’artista creatore che vince l’uomo medio) e della superiorità di razza e di cultura” (“Enciclopedia cattolica”, Città del Vaticano 1952). Non meraviglia che Nietzsche, messosi al servizio del nazionalismo tedesco, abbia profondamente influenzato il nazismo e la sua nefasta ideologia!
Ma è ancora più scandaloso che il nostro Occidente, con profonde radici cristiane, che si ritiene libero, democratico, istruito, laico, evoluto, popolare, sia incamminato, senza forse averne coscienza, sulla stessa via che conduce al nichilismo, alla distruzione della natura umana e alla morte. Come popolo, abbiamo tolto il Sole di Dio dal nostro orizzonte umano, vogliamo fare a meno di Dio e di Gesù Cristo e non abbiamo più nessuna luce di speranza nel nostro futuro.

Satana? ...un buon diavolo!

«Satana? Si presenta come un buon diavolo»

Immagine di Satana

www.lanuovabq.it  di Costanza Signorelli


«É invidioso e ti odia». «É astuto». «Ti coinvolge, ti tenta e poi si giustifica».  E ancora: «Quando lo respingi, gira, cerca alcuni compagni e, con questa banda, ritorna».  Sembra il racconto di una persona in carne e ossa. Ed è proprio così che papa Francesco parla del nemico di Dio per antonomasia: il Diavolo. Non un mito, non una superstizione. E anche se la stessa Chiesa, non di rado, lo riduce a semplice metafora, Francesco lo descrive come un essere reale, il più insidioso antagonista della storia. Così ci ammonisce: «i cristiani non devono essere ingenui: devono conoscerlo e combatterlo». Ne abbiamo parlato con Padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, che su Satana ha scritto diverse pubblicazioni. 

Nell’omelia mattutina di lunedì, a Casa Santa Marta papa Francesco ha parlato del diavolo. É un argomento su cui ultimamente il Pontefice ritorna con insistenza.
Papa Francesco ha parlato del diavolo fin dall’inizio del suo Pontificato e lo ha fatto nella consapevolezza che il lupo infernale è il più insidioso pericolo per le pecorelle del gregge. Ogni volta che nella Messa a Santa Marta legge il Vangelo, il Papa non si esime dal commentare i brani dove Gesù smaschera e combatte il maligno.
Viviamo in una società che non parla più del diavolo, che lo considera come una realtà astratta, un'entità di altri tempi. O addirittura, se ne parla in termini beffardi, come fosse un "pensiero da creduloni". Papa Francesco ha detto invece che «la lotta contro il male è una realtà quotidiana, nella vita cristiana: nel nostro cuore, nella nostra vita, nella nostra famiglia, nel nostro popolo, nelle nostre chiese». Come ci tenta il diavolo oggi, nel nostro quotidiano? Che linguaggio parla? 
Chi ha consuetudine con la Parola di Dio non sottovaluta affatto la presenza del maligno, che Gesù chiama “Il Principe di questo mondo”.  Satana è il nemico giurato di Dio e dell’uomo, dal quale Gesù ci ha liberato con la sua venuta in mezzo a noi, con l’annuncio del suo Regno e con la sua Passione redentrice. Satana è presente nella vita delle persone che tenta al male, presentandolo «sotto colore di bene», come afferma S. Caterina da Siena.  La sua arma micidiale è la tentazione, con la quale il serpente infernale cerca di distruggerci con quello che ci offre.  Oggi cerca di illudere l’umanità con l’ateismo e il materialismo, con i quali l’angelo ribelle vuole mettere se stesso al posto di Dio.
C’è come la percezione che oggi il diavolo faccia meno paura. Si ha paura della malattia, della vecchiaia, della povertà... ma del diavolo non si ha più paura, perché?
Satana non fa paura perché si mimetizza ed è riuscito a convincere molti, anche cristiani, che non esiste. Ed è riuscito anche a cancellare la paura del peccato, che viene presentato come un bene, quando invece è un veleno mortale. Questo avviene perché si va spegnando la luce della fede.
Lei ha riferito che la Madonna, nelle apparizioni di Medjugorje, ha detto che questo è il tempo in cui il demonio agisce con tutta la sua forza e la sua potenza. “L’ora di Satana” è diventato anche il titolo di un suo libro. Quali sono i segni concreti che proprio il nostro tempo - rispetto ad altri periodi storici anche più drammatici - sia il tempo del demonio?
La Madonna ha detto che, poiché Satana è sciolto dalle catene, bisogna consacrarsi al suo Cuore Immacolato e a quello di suo Figlio Gesù. La crisi della fede, l’apostasia, la dissoluzione della famiglia e il dilagare della violenza sono segni evidenti che il Principe di questo mondo sta sferrando una battaglia epocale.
Paolo VI – di cui è prossima la beatificazione – lanciò una grave denuncia. Era il 1972 quando disse: «Attraverso qualche fessura il fumo di Satana è entrato nella Chiesa». Oggi, quarant'anni dopo, quel fumo si è allontanato o è penetrato in altre stanze?
La crisi della fede di molti cristiani, che da allora è andata crescendo, è il segno della tenebra che avanza. Non dobbiamo però essere pavidi, ma affrontare la prova decisi e saldi nella fede.
Da ultimo. Chiedo a lei, che è particolarmente vicino alla realtà di Medjugorje, c’è un messaggio che la Madonna ci dà per aiutarci e metterci al riparo dalle insidie del demonio?
La Madonna ha detto: «Affrontate e vincete Satana col Rosario in mano».