LaCroce#quotidiano
L'Avarizia di Berlicche
da La Croce quotidiano
« Vi sono due errori, uguali e opposti, nei quali la nostra razza può cadere nei riguardi dei Diavoli. Uno è quello di non credere alla loro esistenza. L'altro, di credervi, e di sentire per essi un interesse eccessivo e non sano. I Diavoli sono contenti d'ambedue gli errori e salutano con la stessa gioia il materialista e il mago. » (C.S. Lewis, Le lettere di Berlicche, pag. 3. NB: Berlicche [ber-lìc-che] o berloc s.m. pop. Diavolo. Di Malacoda si sa che è un diavolo inventato da Dante.
Non siamo una generazione muta. Non siamo un popolo sconfitto. Non stiamo in silenzio mentre altri decidono di noi. Potevamo sembrarlo. Pareva che ci si potesse dire qualsiasi cosa, fare qualsiasi cosa, e noi ce ne saremmo stati in silenzio.Pareva che fossimo senza capi, e si sa che senza capo si può fare assai poco. E’ sempre l’intellettuale, il superiore, colui che ha capito tutto che decide le cose. Che decide per i muti. Ma non siamo muti.Sembrava che qualcosa che non passasse ai tiggì non avesse diritto di esistere. Che non esistesse. Che non sia esistita. Un milione di persone, due giorni dopo, sono già sparite, sostituite nei programmi e nei giornali da venti poveretti in una piazza vuota. Ma quelle persone sapevano di esserci. Non puoi dire ad una persona che non c’è. Lei la sa la verità, e anche tu.Sembrava che non potesse accadere…