Amare significa essere vulnerabili
Amare significa, in ogni caso essere vulnerabili. Qualunque sia la cosa che vi è cara, il vostro cuore prima o poi avrà a soffrire per causa sua, e magari anche a spezzarsi. Se volete avere la certezza che esso rimanga intatto, non donatelo a nessuno, nemmeno a un animale. Proteggetelo avvolgendolo con cura in passatempi e piccoli lussi; evitate ogni tipo di coinvolgimento; chiudetelo col lucchetto nello scrigno, o nella bara, del vostro egoismo.
Ma in quello scrigno-al sicuro, nel buio, immobile, sotto vuoto-esso cambierà: non si spezzerà; diventerà infrangibile, impenetrabile, irredimibile. L’alternativa al rischio di una tragedia, è la dannazione. L’unico posto, oltre al cielo, dove potrete stare perfettamente al sicuro da tutti i pericoli e i turbamenti dell’amore è l’inferno.
C. S. Lewis – I quattro Amori (The Four Loves)
>>> Il principio pazienza
>>> (parte 1)
>>> Il principio pazienza – parte 2
L’EROTISMO ALLA CONQUISTA DELLA SOCIETÀ By CulturaCattolica di Augusto Del Noce- Rivoluzione, Risorgimento, tradizione, ed. Giuffrè, Milano 1993
C. S. Lewis – I quattro Amori (The Four Loves)
Educazione sentimentale (I) By LaPorzione
L’EROTISMO ALLA CONQUISTA DELLA SOCIETÀ By CulturaCattolica di Augusto Del Noce- Rivoluzione, Risorgimento, tradizione, ed. Giuffrè, Milano 1993
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di Emanuele Samek Lodovici La densa disamina di Emanuele Samek Lodovici sfata la leggenda nera della «sessuofobia» agostiniana e fa emergere un Ipponate assai meno «rigorista» di quanto certa cattiva storiografia ha raccontato. Il santo vescovo di Ippona non cedette al «procreazionismo» della Stoa, non si fece affatto propugnatore di una morale «sessuofobica», non condannò il corpo né considerò il piacere sessuale (delectatio) come l’essenza del peccato. Il suo pensiero non reca traccia dell'«impronta manichea» che tanti gli hanno, a torto, rimproverato. [Da Raniero Cantalamessa (a cura di), Etica sessuale e matrimonio nel cristianesimo delle origini, Vita e Pensiero, Milano 1976, pp. 212-272] |
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di Gianfranco Morra
[Da "Documenti di lavoro" n. 10, edito dalla Scuola di Dottrina Sociale]
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