Caro Malacoda,
che c'è di strano che l'anima del tuo protetto che, grazie solamente ai miei consigli, sei riuscito a trascinare quaggiù, abbia protestato e strepitato tutto il tempo?
Non ti devi sentire deluso che il tuo lavoro non sia riconosciuto.
Sì, lo so, anni e anni a convincerli che possono fare quello che vogliono, a renderli dei cinici egoisti, a spiegare loro che possono sfruttare gli altri a loro piacimento e poi, non appena capiscono che stiamo applicando a loro la stessa medicina, urlano e si dimenano come fosse una novità.
La verità è che sono dei viziati e degli irriconoscenti. Abbiamo fatto in maniera che si tenessero lontano dal Nemico-che-sta-Lassù il più possibile, d'accordo, ma non è che li abbiamo costretti. Tutto giocato con fair play: non erano obbligati a credere a noi, potevano tornare piagnucolando da quel Nemico che disprezzavano e dai suoi scagnozzi in qualsiasi momento. Erano avvertiti di cosa sarebbe successo loro, e Lassù sarebbero stati più che contenti di riaccoglierli, qualunque malvagità avessero potuto intraprendere in precedenza.
Diglielo pure, mentri li scarichi nella melma bollente: "Hai sempre detto che non sopportavi quelli che credevano nel Nemico Lassù e volevi starne il più lontano possibile, ed ora hai esattamente quello che chiedevi: ti assicuro che quaggiù di quelle credenze che reputavi assurde, tipo misericordia, perdòno, verità e via andare, non ne troverai nessunissima traccia. Portarti altrove sarebbe stato violare le tue scelte e la tua libertà.
Quindi, di che ti lamenti?"
tuo zio Berlicche.
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