Un post di sabato? Sì, un post di sabato. Ma un sabato speciale.Dieci anni fa, per una serie di circostanze, aprii un blog. Su quella che era la piattaforma gratuita splinder. In cerca di un nome, presi quello che avevo usato quando scrivevo e disegnavo cartelloni satirici all’università: Berlicche.Sinceramente non avrei mai pensato che sarebbe durato tanto da arrivare alla doppia cifra. Né che sarebbe stato letto da tanta gente. Né che mi avrebbe permesso di conoscere persone tanto meravigliose.Non avrei mai pensato che sarei stato chiamato a difendere ciò in cui credo così spesso, così duramente, tanto a lungo. Le circostanze, il tempo, gli incontri hanno plasmato i miei scritti e me stesso.Mi hanno tenuto desto. Mi hanno fatto camminare.Non ho mai derogato alla regola che mi sono imposto tanti anni fa, di pubblicare un post ogni giorno feriale.Può risultare incomprensibile. Alcuni me lo hanno anche detto: chi te lo fa fare. Ma la responsabilità di dire qualcosa di vero ti costringe a stare sveglio anche quando vorresti dormire. Dormendo, ci vorrebbe mai alzarsi?Quanti post scritti a tarda notte, con la testa svuotata dalla fatica, quando ti sembra che tutte le idee buone siano già state usate.Quante volte la tentazione di dire “tanto è lo stesso”. Barare.Ma giocando contro te stesso, se bari, perdi.Poi, il giorno dopo, rileggi quello che hai scritto e ti stupisci. Alcuni dei miei post migliori, in effetti, non so quasi di averli scritti.Rileggere i miei antichi articoli è per me stesso fonte di meraviglia. Porto più di quanto sono.E così dopo2316 articoli44907 commenti (di cui parecchi miei)1.617.350 pagine visualizzate, circa750.000 visitatori unici – anche qui, circa(e lasciamo stare “abbonati”, facebook, twitter, ripubblicazioni, cartaceo, radio e via andare)un trasferimentotanti amici, tante cose apprese da non poterle contare;una vita più viva10 anniSono qui pronto non dico a ricominciare, ma a proseguire.Per dove non so. Vogliamo scoprirlo insieme?
« Vi sono due errori, uguali e opposti, nei quali la nostra razza può cadere nei riguardi dei Diavoli. Uno è quello di non credere alla loro esistenza. L'altro, di credervi, e di sentire per essi un interesse eccessivo e non sano. I Diavoli sono contenti d'ambedue gli errori e salutano con la stessa gioia il materialista e il mago. » (C.S. Lewis, Le lettere di Berlicche, pag. 3. NB: Berlicche [ber-lìc-che] o berloc s.m. pop. Diavolo. Di Malacoda si sa che è un diavolo inventato da Dante.
sabato 10 gennaio 2015
Dieci anni fa...Berlicche.
10! pubblicato da Berlicche
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